22 Ottobre 2010 di Daniele Frulla
Come annunciato a giugno nel suo blog ufficiale Google ha lanciato Caffeine, il nuovo sistema di indicizzazione, che in base alle dichiarazioni ufficiali dovrebbe garantire contenuti più aggiornati ed un maggior numero di risorse indicizzate rispetto alle precedenti versioni del motore di ricerca, permettendo di trovare più facilmente i contenuti più rilevanti, anche di recente pubblicazione.
In un vecchio articolo parlammo della struttura del motore di ricerca di Big G ed il vecchio indice era strutturato su diversi livelli ed ogni livello veniva aggiornato ad un ritmo differente ed indipendente dagli altri. Caffeine è un sistema di continuo aggiornamento della “mappatura” del web, mentre prima veniva eseguita ogni due settimane dovendo analizzare l’intero Web, con un significativo ritardo tra il ritrovamento di una pagina ed il momento in cui era messa a disposizione dell’utente. La differenza sostanziale riseide nel fatto che Caffeine analizza il Web in piccole porzioni e aggiorna l’indice su base continua, globalmente, analizzando centinaia di migliaia di pagine contemporaneamente e quando trova una nuova pagina o nuove informazioni su una pagina esistente, viene aggiunta all’indice in modo da renderla subito disponibili agli utenti, aggiungendo centinaia di migliaia di Gb al suo database. Caffeine si pone l’obiettivo di svecchiare il modo in cui Google ordina e giudica gli elementi trovati sul Web, adattando così il motore di ricerca alle nuove esigenze ed alla nuova varietà di contenuti che gli spider sono in grado di identificare. Google arriva sul contenuto e dispone dello stesso in tempi molto più rapidi, riuscendo così a scattare fotografie del web in modo molto più efficace rispetto alla modalità precedente ed avvicinando così sempre di più il motore al limite teorico del “live search”. Per i mesi a venire Google promette ulteriori novità, cercando così di mettere a frutto tutte le potenzialità che il nuovo sistema di indicizzazione è in grado di offrire.
Caffeine rappresenta la base sulla quale Google intende costruire il prossimo futuro della ricerca sul Web, perchè Big G punta tutto sulla velocità, sulla reattività e sulla disponibilità di contenuti nuovi ed il cambiamento non è di poco conto in quanto ogni minima variazione sull’infrastruttura di base di Google è in grado di pesare radicalmente sulla Rete, perchè Google rappresenta la porta di accesso al Web per gran parte degli utenti in tutto il mondo. Così il nuovo mantra è quello della velocità: Google arriva prima sui contenuti e chiede ai webmaster di disporne sul web nel modo più efficiente possibile, il nuovo algoritmo di Google premierà la velocità di esecuzione dei siti, valorizzando nel ranking i siti con migliori performance.
Il principio è chiaro: così come Google velocizza i propri tempi di risposta e di analisi dei siti, allo stesso modo si attende dai siti stessi una risposta rapida ed una esperienza di navigazione veloce. L’utente si sta abituando all’istantaneità di accesso alle informazioni, dunque la rapidità delle risposte implica un valore aggiunto per tutti quei siti che evitano codici che appesantiscono le pagine che devono essere semplici ed immediate. Per Google la velocità è un parametro di valutazione nuovo, mai preso in considerazione fino ad oggi, anche se risulta difficile pensare che la velocità possa essere valutata in senso assoluto, poiché la ricchezza delle pagine potrebbe essere un valore ben più importante della loro rapidità d’apertura, quindi potremmo associare tale concetto a quello di performance, inteso come velocità di interpretazione del codice.
La storia ha insegnato che le rivoluzioni non avvengono in un giorno e se Big G fa esplicito riferimento alla velocità come qualità importante, al tempo stesso predica tranquillità. «No stress, take it easy»: perchè i cambiamenti non saranno immediati né radicali. Nel frattempo pensiamo tutti all’ottimizzazione del codice JavaScript dei nostri siti.
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