Editoria

29 Gennaio 2009 di Daniele Frulla


Secondo il Dizionario della lingua italiana, l’editoria è l’industria del libro; l’insieme degli editori e della loro attività.

Dai tempi di Johann Gutemberg l’editoria ha avuto un notevole sviluppo attraverso i quotidiani, le pubblicazioni periodiche e, con la nascita dei prodotti audiovisivi e multimediali, si è iniziato a parlare anche di editoria su internet. Ogni attività svolta dall’essere umano deve essere regolamentata e la Commissione Cultura sta portando avanti il testo del nuovo ddl per rivisitare la legge sull’Editoria. Da anni si tenta di rivedere il comparto normativo legato agli editori, ma il tutto si è sempre arenato su posizioni poco lungimiranti che con l’avvento del web hanno mostrato tutta la propria debolezza. La proposta di legge sull’editoria é stata presentata in data 9 giugno 2008.

Il testo inizia con una definizione di attività editorialeAi fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso».

All’articolo 6 viene aggiunto:«Ai fini della presente legge, per attività editoriale si intende ogni attività diretta alla realizzazione e alla distribuzione di prodotti editoriali, nonché alla relativa raccolta pubblicitaria. L’esercizio dell’attività editoriale può essere svolto anche in forma non imprenditoriale per finalità non lucrative».

All’articolo 8 invece, si inizia a distinguere l’editoria rispetto alle attività informative sul web: «Sono esclusi dall’obbligo dell’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un’organizzazione imprenditoriale del lavoro».

La definizione non offre una definizione chiara e le interpretazioni possono essere diverse, soprattutto per definire l’organizzazione imprenditoriale in un ambito come quello di internet, ove chiunque può accedere a strumenti simili ad AdSense o altri, per finanziare le proprie piccole spese online. La vecchia domanda ritorna alla luce: i blog sono a tutti gli effetti esclusi dalla legge sull’editoria?

Ci si dovrebbe chiedere: se sia il momento di lasciare che ognuno possa diventare impresa e guadagnare, oppure si debba imporre la pesante burocrazia a tutti coloro che per passione vogliano cominciare a crearsi un nuovo lavoro? Il passaggio dalla passione ad un nuovo lavoro, potrebbe essere breve con la conseguenza di ridurre la concorrenza ed il pluralismo, favorendo solamente chi è già sul mercato e può disporre di molti capitali.

Quando la legge non risulta chiara, il pericolo è sempre dietro l’angolo. Il testo unico per l’Editoria prevede diverse responsabilità ed ogni parola andrà valutata attentamente al fine di identificare un profilo la realtà cartacea e per la realtà online, perchè finchè ci sarà possibilità di interpretazione si potrebbero creare i soliti sospetti.

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