10 Febbraio 2025 di Daniele Frulla
Pensavo di aver gia’ scritto un articolo sul come recuperare hard disk rotti, ed invece non l’ho fatto ed ho trovato solamente un articolo riguardo il recupero dati.
Partiamo dal presupposto che se un hard disk si sta rompendo occorre sostituirlo!
Tra le parti di un computer il disco e’ quello piu soggetto a rottura perche’ composti di parti meccaniche (ora un po’ di meno perche’ esistono harddisk SSD che eliminano le parti meccaniche, ma anche gli SSD si guastano, la durata stimata circa 10 anni).
In un hardisk si divide il disco magnetico in tanti settori i quali, se non possono venire letti, danno luogo ad errori di lettura o scrittura.
Se potessimo segnare questi settori danneggiati cosi’ da non considerarli durante la lettura o scrittura avremmo ridotto le dimensioni dell’hardisk salvandolo pero’ da eventuali errori critici.
Tra i tools per Linux di gestione dei dischi piu’ vi è smartmontools installabile da ormai tutti i rilasci: apt install smartmontools.
Questo tools consulta una tabella che si trova nel controller del disco per vederne caratteristiche ed errori. E’ facile da utilizzare e ne esiste una versione da interfaccia grafica.
Questo tools funziona benissimo se gli hard disk sono interni, attaccati con scheda SATA, per quelli USB si hanno meno funzioni e poco si puo’ fare per leggere la tabella.
I comandi principali:
smartctl -a /dev/sda
Questo comando rileva tutte le informazioni del disco /dev/sda
smartctl --test=short -a /dev/sda
Questo comando fa un piccolo test di tempo limitato su settori del disco per vedere se vi siano incongruenze. Per un esame piu’ approfondito:
smartctl --test=long -a /dev/sda
Una volta che abbiamo effettuato i tests con esito positivo possiamo essere abbastanza certi che il disco non si stia rompendo, altrimenti potremmo rilevare errori sulla tabella SMART che il tools ci indicherà.
Se rileviamo settori danneggiati il disco che li ha rilevati dovrebbe già non usarli se la tabella smart è abilitata. Altrimenti possiamo procedere con un altro tools di rilevazione di settori danneggiati:
badblocks -nvs /dev/sdb > /badblock_disco1.txt
Con questo comando rilevo tutti i settori danneggiati del disco in maniera non distruttura (non scrivo) e li scrive in un file che richiamerò durante la formattazione così da saltare eventuali blocchi corrotti. Te lo dico già, ci metterà parecchio tempo, ma ne vale la pena.
Per formattare il disco creiamo la partizione e scriviamo:
mkfs.ext4 -l /badblock_disco1.txt /dev/sdb1
Il comando formatterà il disco tenendo conto dei bad blocks rilevati col tools badblocks.
Con Windows un comando davvero utile per riparare settori danneggiati e marcarli è CHKDSK.
L’uso è semplice ed ha pochi parametri da scrivere:
CHKDSK /f /r /x
I comando ripara il disco e se necessario sconnette prima del controllo (se il disco ha il sistema operativo per esempio).
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