di Daniele Frulla
E’ stata rilasciata in versione Beta il social network ETER9. Questo social sostiene di utilizzare l’Intelligenza Artificiale come l’elemento centrale del suo software.
L’idea di sfruttare l’intelligenza artificiale è piuttosto interessante. Tantissimi software ormai la utilizzano, da quelli più complessi a quelli meno complessi.
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di Daniele Frulla
Tre mesi fa Aran Khanna, studente di Harvard, si apprestava a dare il via a uno dei momenti più entusiasmanti della sua vita: avrebbe iniziato uno stage nella società Facebook.
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di Daniele Frulla
Facebook sta studiando una applicazione per condividere le notizie e sarà molto simile a Twitter per la sua limitazione della condivisione delle notizie a 100 caratteri. Leggi…
di Daniele Frulla
Lavorando nel campo dell’informatica da diverso tempo, ho assistito a svariati cambiamenti epocali nel corso degli ultimi vent’anni. Oggi è più facile pubblicare articoli e comunicare, ma con un’enorme quantità di dati da gestire, siamo ancora sprovvisti di filtri che ci permettano di selezionare le cose che non riteniamo interessanti, come lo spam ed i … social network.
Non esiste cosa al mondo di cui non si possa fare un uso illecito e sbagliato, l’importante è fare sempre l’uso migliore di ogni cosa che si va ad usare.
Evito i social network come se fossero la peste, perchè ritengo che con un tipo di vita troppo social causata dall’uso smodato di queste piattaforme, si rischia di perdere contatto con la realtà e tutto ciò che rimane della nostra esistenza, è solo un misero ed arido profilo che potrebbe innescare meccanismi depressivi e di solitudine. Quello che si deve comprendere è che un social network non può rappresentare la stessa socialità che abbiamo nel mondo reale, nella quale viviamo sfumature che un social network non può gestire, perchè il social network è amministrata con un database e finisce per essere un’immagine della realtà sociale molto distorta. Una volta metabolizzato tale concetto, si riscontra come il social network perda il suo valore iniziale: dopo aver invitato decine di persone, uno pensa di essere soddisfatto del suo network che si amplia, ma finisce con il perdersi in un network troppo grosso, che non soddisfa più le esigenze personali, ritrovandosi amici dei quali ignora l’esistenza e forse non li vedrà mai di persona (fantastico!!!).
Partendo dall’affermazione che una persona non si conosce mai abbastanza, figuriamoci quanto sia possibile conoscere un profilo su internet!!!
Un’altra considerazione va fatta sul fatto che i siti dei social network non offrono garanzie che tutelino la privacy agli utenti, perchè leggendo tra le voci delle “condizioni d’uso” dei social netowrk si apprende che tutte le informazioni che vi passano attraverso, diventano automaticamente di proprietà dello stesso. Quindi all’atto dell’iscrizione si deve riflettere se si è disposti a lasciare tutte le nostre informazioni a facebook che dovrebbe dire con quali garanzie vengono rispettati i nostri diritti alla privacy, perchè se è sicuro che i dati degli uenti sono venduti a terze parti, potrebbe anche essere vero che dietro a facebook ci sia la CIA che avrebbe la possibilità di poter accedere a terabytes di dati senza muoversi da Langley, tracciando un profilo di qualsiasi iscritto, che in nessun altro modo avrebbe potuto avere.
Ma grazie alla sua natura, l’Uomo ha sempre avvertito la necessità di instaurare relazioni di ogni genere e di stare a stretto contatto con altre persone, anche con quelle con le quali non avrebbe voglia di avere uno scambio, perchè fondamentalmente ciò di cui ha bisogno è un sorriso o come sostenne Eric Berne nel suo libro “Games People Play” sull’analisi transazionale:
“Il rapporto sociale è basato sulla carezza, che rappresenta l’unità fondamentale dell’azione sociale, mentre la transazione rappresenta l’unità del rapporto sociale, lo scambio di carezze“.
E’ necessario intraprendere una politica di educazione alla rete, insegnando alle persone che Internet è un processo irreversibile che non cancella mai i suoi dati e che le informazioni personali vengono raccolte, memorizzate e sempre disponibili. Quando i giovani si troveranno a cercare lavoro, si scontreranno con l’e-recruitment, disciplina incaricata di valutare i curriculum vitae inviati dai giovani, confrontandoli con la vita sui social network, perchè sono portati a pensare che siano due mondi diversi ed usano la tecnologia sia per cose frivole sia per cose importanti.
Voglio sperare che siano le persone a contare e non gli strumenti che usano, quindi se le reti sociali sono gestite in modo positivo possiamo trarne vantaggi in termini professionali e culturali, perchè per molti aspetti i social network sono realtà sociali ribaltate nell’era tecnologica che rappresentano comunicazioni in tempo reale. La tecnologia ci ha trasformati in cittadini che vivono in un doppio sistema di regole: quello dello Stato e quello di Internet della società digitale, che determina nuovi scenari dovuti alla trasformazione del sistema dei valori e delle identità sociali, grazie all’architettura aperta di Internet che ha guidato i suoi utilizzatori, verso principi come la collaborazione e lo scambio, ma la maggioranza degli utenti della Rete sono stati raggiunti solo negli ultimi anni da questi principi, con i programmi di scambio peer to peer e con l’avvento di strumenti di social software quali i blog, wikipedia e youtube. Questa libertà di espressione, da sempre strumento di potere, passa direttamente all’utente finale che acquisisce, rielabora e restituisce al flusso informativo del Web ogni genere di informazione.
In questo modo l’utente diventa parte integrante della socità digitale ed internet, con la sua libertà, può essere visto come il sistema operativo della conoscenza condivisa, delle dinamiche collettive, le informazioni generano e si appoggiano su una struttura a rete, paritaria e non più gerarchica.
di Daniele Frulla
Una rete sociale (social network) è una rete fisica, composta da un gruppo di persone connesse tra loro da legami sociali come la conoscenza, i rapporti di lavoro ed i vincoli familiari.
Le reti sociali, che sono spesso usate come base di studi sociologici, vengono analizzate usando la teoria dei grafi, che ne esprimono la densità. Nel 1992 Robin Dunbar affermò che le dimensioni di una vera rete sociale sono limitate a circa 150 membri. Questa affermazione è nota come “Il numero di Dunbar“, ma anche come la regola dei 150. Questo numero è stato calcolato sulla base di studi di sociologia e antropologia, sulla dimensione massima di un villaggio e può essere legato a due fattori:
– alla soglia di abilità media degli esseri umani di riconoscere dei membri e tenere traccia degli avvenimenti emotivi di tutti
– in alternativa potrebbe essere dovuto a una questione economica ed al bisogno di individuare gli “scrocconi“, sempre presenti in gruppi più grandi.
Oggigiorno la “regola dei 150” è violata dalla versione di Internet delle reti sociali, una delle forme più diffuse di comunicazione in rete.
Un servizio di social network si basa su una struttura informatica identificata da un sito web di riferimento che permette la creazione di un profilo personale partendo da informazioni come il proprio indirizzo email fino ad arrivare agli interessi, alle passioni ed alle esperienze di lavoro passate.
Questi servizi permettono di gestire e consolidare online amicizie esistenti o di estendere la propria rete di contatti. Così ci si trova ad allargare la cerchia di contatti con gli amici degli amici, idealmente fino a comprendere tutta la popolazione del mondo, come prospettato nella teoria dei sei gradi di separazione del sociologo Stanley Milgram (1967), ma proposta addirittura nel 1929 e recentemente ritornata alla ribalta con internet, anche se qualcuno si domanda, che se fosse reale questa teoria, come mai non si riesca a trovare i ricercati più famosi e vi invito a leggere questo articolo.
I social network esplosero nel 2003, grazie alla popolarità di siti web come Friendster, abcTribe.com (per studenti universitari) e LinkedIn (per professionisti), mentre oggi si registra l’avanzata di Facebook in un numero crescente di nazioni, Stati Uniti compresi, dove regnava MySpace. Anche l’Europa sembrerebbe esserne affascinata, anche se resistono alcune roccaforti, soprattutto se costruite su culture di determinate aree, come Hi5 in Portogallo e Romania, Nasza-klasa in Polonia, Hyves nei Paesi Bassi, Iwiw in Ungheria e probabilmente non riuscirà a scalfire le cortine di ferro di servizi locali come V Kontakte e Odnoklassniki (russi), Maktoob (in alcuni paesi arabi) e Orkut (Brasile e India), di proprietà di Google.
L’uso dei social network sta avendo un ruolo anche nell’evoluzione delle radio on line, che non si limitano a proporre musica in formato mp3, ma interpretando i gusti propongono musiche simili, facendo scoprire nuovi artisti, ritmi e musicalità. Attraverso vari siti come Pandora.com (che per motivi di licenze è valido solo per gli Stati Uniti), lastfm.it, musicovery.com è possibile creare delle community invitando i propri amici per ascoltare la musica con preferenze simili alle proprie.
Un ulteriore sviluppo delle reti sociali è rappresentato dalla possibilità di creare applicazioni orientate alla comunità degli iscritti e per qualcuno i social network potrebbero diventare i sistemi operativi web del futuro (Microsoft ha investito in Facebook, 240 Ml $, Novembre 2007), creando nuove tipologie di applicazioni un tempo impensate.
di Daniele Frulla
TamTamy ti permette di realizzare una rete sociale in maniera da poterla introdurre nella tua azienda creando così un sistema funzionale permettendo di far crescere ina maniera esponensiale il tuo business. Leggi…
di Daniele Frulla
Un modello sociale è determinato da un insieme di regole e metodi che definiscono un modello di produzione e dal tipo di scelte che vengono fatte si possono decidere i vari tipi di futuri che ci aspettano: sicurezza dei dati, codici dei programmi, sistemi operativi, protocolli applicativi e viene conosciuto come "paradigma tecnologico".
Un "paradigma tecnologico" non sostenibile può creare molti problemi che potrebbero ritornarci indietro amplificati (problemi ambientali).
Nell'ambito dell'informatica e delle nuove tecnologie, il paradigma tecnologico più sostenibile è sicuramente quello legato al free software.
Il modello cooperativo a cui fa riferimento, la possibilità di personalizzare per le diverse esigenze i software e la possibilità di partecipare attivamente all'innovazione entrando nel merito delle cose trattate sono alcuni dei suoi punti di forza.
L'informatica sociale esamina gli aspetti sociali dell'informatizzazione, il ruolo della tecnologia nella vita sociale e di cambiamento organizzativo, gli usi delle tecnologie in contesti sociali, e le modalità che l'organizzazione sociale di informazioni tecnologiche è influenzato da forze sociali e pratiche sociali.
L'informatica sociale è un giovane movimento intellettuale ed il suo futuro è ancora in fase di definizione. Alcuni ricercatori hanno sottolineato che, al fine di creare consapevolezza dell'importanza delle questioni sociali dell'informatica, ci si deve concentrare sull'insegnamento nelle materie come le Scienze del Computer, le Scienze dell'informazione, l'informatica e la Sociologia del Web.
La sociologia del Web ne esplora le sue implicazioni sociali, come i nuovi social networks, le comunità virtuali e le interazioni di Internet.
I siti di social network come Facebook e MySpace hanno reso possibile nuove forme di interazione sociali, attività ed organizzazione. Gli utenti possono inserire articoli nelle loro pagine personali per indicare i loro interessi e condividerli con gli altri utenti.
La scienza dell'e-social è un recente sviluppo delle scienze sociali che usano degli appositi strumenti per collezionare, elaborare, integrare, condividere dati ambientali e sociali.
Fonte: www.newstechnology.eu