2 Agosto 2015 di Daniele Frulla
Con la parola W3C si indica il Consorsio del World Wide Web. Infatti, se guardate bene le W sono presenti ben 3 volte.
Il W3C è un’insieme di aziende che si occupa di stabilire uno standard per il Web.
Leggi…25 Febbraio 2015 di Daniele Frulla
Tra tutti i framework che girano, mi sono sempre chiesto quale è il più adatto alle mie esigenze.
La risposta non è ancora arrivata, ma ho capito che il modello che si usa in ambiente di sviluppo è tanto importate quanto il framework.
Quindi, lasciamo perdere i frameworks e vediamo quale sia una possibile classe per gestire il Model di un MVC.
6 Maggio 2012 di Daniele Frulla
Avete mai disegnato una bozza di un‘idea, una fantasia, un sogno che attraverso sketch, mettendoli nero su bianco diventano realtà?
Un tempo si prendeva un foglio di carta, una penna e si abbozzava la propria idea, oggi lo si fa direttamente al PC ed online con il browser.
8 Marzo 2012 di Daniele Frulla
Il tempo è da sempre l’unità di misura che scandisce la nostra vita, il lavoro, il susseguirsi delle azioni.
Anche per pezzo di ferro come il computer il tempo è essenziale. Basti pensare che un clock all’interno della CPU scandisce il tempo di esecuzione dell’istruzione che il PC deve eseguire.
Anche all’interno di una rete, che sia Internet o che sia una Intranet aziendale c’è l’esigenza che tutti i PC, i servers e qualsiasi altro apparato abbiano il tempo sincronizzato.
Quale strumento migliore di un protocollo NTP?
7 Marzo 2012 di Daniele Frulla
Tra i software gratuiti che sono in circolazione, i più apprezzabili sono quelli che ti salvano la vita
al momento del bisogno.
Non lasciare mai i tui dati siano incustoditi e assicurati sempre di aver eseguito il backup dei dati alla fine di ogni tua sezione di lavoro.
Comando ed eseguibile più che apprezzabile in ambiente linux è rsync.
15 Gennaio 2011 di Daniele Frulla
Il passaggio ad IPv6 si rende sempre più necessario, perché gli indirizzi IPv4 ancora fruibili si stanno riducendo notevolmente, con una disponibilità del 5% circa.
La quarta versione dell’Internet Protocol utilizza uno spazio di indirizzamento pari a 32 bit per un totale di circa 232 (4,3 miliardi) di indirizzi IP disponibili. Con il vertiginoso aumento del numero di internauti e dei dispositivi client utilizzati per collegarsi ad Internet in mobilità, la domanda di indirizzi IP è destinata ad aumentare. Per questo motivo, la migrazione ad IPv6 si rende necessaria, anche per soddisfare le richieste dei paesi asiatici, come l’India e la Cina.
La nuova versione dell’Internet Protocol mette a disposizione, grazie all’indirizzamento a 128 bit, una cifra immensa di indirizzi (ben 2128): ciò significa che per ogni metro quadrato di spazio terrestre ci sono addirittura 660.000 miliardi di miliardi di indirizzi IPv6, rispetto ai soli 7 IPv4 ogni milione di mq.
Il World IPv6 Day è programmato per il giorno 8 giugno e sarà la prova generale del protocollo IPv6, perché alcuni dei più grandi siti web hanno raggiunto un accordo per testare il suo funzionamento, garantendo per tutta la giornata pieno supporto del traffico IPv6 e se solo una minoranza degli utenti potrebbero incontrare problemi di connessione o rallentamenti, le difficoltà maggiori potrebbero essere collegate all’utilizzo di dispositivi non adeguatamente configurati, soprattutto in ambito domestico.
Se l’iniziativa avrà successo, provider, fornitori di contenuti, produttori di hardware e sistemi operativi saranno spronati ad implementare il supporto di IPv6, che costituirà la base per la futura espansione di Internet.
Nel frattempo la politica adottata per la transizione ad IPv6 consiste in un graduale passaggio da un protocollo all’altro, cercando di far coesistere le due versioni di IP in un’unica rete. Fino ad oggi sono stati costruiti router e switch di livello 2 e 3 in grado di interpretare entrambi i protocolli e da qualche anno i nuovi sistemi operativi sono in grado di generare indirizzi IPv6 e di interpretarli. In questo modo ogni host nella rete è individuabile da almeno due indirizzi, uno dato da IPv4 ed uno da IPv6.
Ma la sostituzione dei router nel mondo risulta un lavoro piuttosto arduo e si è proceduto ad operare via software cercando in qualche modo di aggirare la non interpretabilità di IPv6, anche perché se si prevede che gli indirizzi IPV4 finiranno nel 2012, il protocollo IPv4 verrà utilizzato fino al 2025 circa per permettere l’adeguamento.
Concettualmente l’indirizzo IPv4 si compone di due parti, identificatore di rete ed identificatore di host, e viene descritto con 4 numeri in base decimale, separati dal punto. Il numero di indirizzi disponibili in IPv4 è 2^{32} pari a 4.294.967.296, ma non tutti vengono usati, perché alcuni sono riservati ad un utilizzo particolare (ad es. gli indirizzi 0.0.0.0, 127.0.0.1, 255.255.255.255, 192.0.34.166 e la classe 192.168.0.1/16). L’indirizzamento a classi presenta i limiti dovuti al numero di host gestibili dalle diverse classi.
IPv6 é caratterizzato dalla lunghezza dell’indirizzo di rete, per la cui rappresentazione si usano otto gruppi composti da quattro cifre esadecimali, separati da “due punti”. Gli zeri che aprono o chiudono un qualunque gruppo possono essere omessi. Possono essere rimossi anche quei gruppi che contengano solamente degli zeri ottenendo così rappresentazioni molto più compatte.
IPv6 introduce alcuni nuovi servizi e semplifica la configurazione e la gestione delle reti IP. Non esiste più il concetto di rete e sottorete e questa suddivisione è lasciata all’utente finale dell’indirizzo. I primi 10 bit dell’indirizzo IPv6 descrivono il tipo di computer e l’uso che questo fa della connessione (telefono VoIP, PDA, data server, telefonia mobile ecc.). Questa caratteristica svincola il protocollo IPv6 dalla topologia della rete fisica, permettendo di avere lo stesso indirizzo IPv6 indipendentemente dall’internet provider che si sta usando (IP personale) rendendolo simile ad un numero di telefono. Queste nuove caratteristiche però complicano il routing IPv6, che deve tenere conto di mappe di instradamento più complesse rispetto all’IPv4 ed attualmente rappresentano il potenziale tallone d’Achille del protocollo. Inoltre incorpora anche alcuni protocolli che prima erano separati, come l’ARP, è in grado di configurare automaticamente alcuni parametri di configurazione della rete, come il default gateway, supporta nativamente la qualità di servizio, introduce l’indirizzamento anycast che permette ad un computer in rete di raggiungere automaticamente il più vicino server DNS disponibile senza conoscerne l’indirizzo.
Per quanto riguarda i grandi gestori di telecomunicazioni, le principali migliorie sono l’header di lunghezza fissa (40 byte), i pacchetti non frammentabili dai router e l’eliminazione del campo checksum, già presente negli altri strati dello stack, permettendo l’alleggerimento del lavoro per i router, migliorando l’instradamento ed il throughput (pacchetti instradati al secondo).
13 Novembre 2010 di Daniele Frulla
Presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è raggiunta un’intesa tra i principali provider italiani per la realizzazione della nuova rete in fibra ottica, per portare la banda larga nelle abitazioni e nelle imprese. Il documento si chiama Memorandum of Understanding (MOU) e fissa le linee guida per la collaborazione dei provider. Leggi…
10 Novembre 2010 di Daniele Frulla
Un file system è un meccanismo con il quale i files sono memorizzati sui dischi e sui supporti di memoria di massa e rappresenta l’insieme dei tipi di dati astratti necessari per la memorizzazione, l’organizzazione gerarchica, la manipolazione, la navigazione, l’accesso e la lettura dei dati.
3 Novembre 2010 di Caterina Mezzapelle
In questi ultimi anni gli esperti che operano in diversi settori della società lamentano la mancanza di creatività nei curriculum. In molte parti del mondo artisti, scrittori, insegnanti, psicologi, filosofi e rappresentanti delle industrie culturali e commerciali mostrano molta preoccupazione per le conseguenze vincolanti del potenziale creativo sia nei bambini che nei giovani.
Che cos’è la creatività? La creatività è un valore importantissimo della vita di ognuno di noi attraverso cui è possibile sviluppare le proprie potenzialità, utilizzare l’ immaginazione per esprimere se stessi, fare scelte originali e valorizzare la propria vita. Leggi…
1 Novembre 2010 di Daniele Frulla
Lavorando nel campo dell’informatica da diverso tempo, ho assistito a svariati cambiamenti epocali nel corso degli ultimi vent’anni. Oggi è più facile pubblicare articoli e comunicare, ma con un’enorme quantità di dati da gestire, siamo ancora sprovvisti di filtri che ci permettano di selezionare le cose che non riteniamo interessanti, come lo spam ed i … social network.
Non esiste cosa al mondo di cui non si possa fare un uso illecito e sbagliato, l’importante è fare sempre l’uso migliore di ogni cosa che si va ad usare.
Evito i social network come se fossero la peste, perchè ritengo che con un tipo di vita troppo social causata dall’uso smodato di queste piattaforme, si rischia di perdere contatto con la realtà e tutto ciò che rimane della nostra esistenza, è solo un misero ed arido profilo che potrebbe innescare meccanismi depressivi e di solitudine. Quello che si deve comprendere è che un social network non può rappresentare la stessa socialità che abbiamo nel mondo reale, nella quale viviamo sfumature che un social network non può gestire, perchè il social network è amministrata con un database e finisce per essere un’immagine della realtà sociale molto distorta. Una volta metabolizzato tale concetto, si riscontra come il social network perda il suo valore iniziale: dopo aver invitato decine di persone, uno pensa di essere soddisfatto del suo network che si amplia, ma finisce con il perdersi in un network troppo grosso, che non soddisfa più le esigenze personali, ritrovandosi amici dei quali ignora l’esistenza e forse non li vedrà mai di persona (fantastico!!!).
Partendo dall’affermazione che una persona non si conosce mai abbastanza, figuriamoci quanto sia possibile conoscere un profilo su internet!!!
Un’altra considerazione va fatta sul fatto che i siti dei social network non offrono garanzie che tutelino la privacy agli utenti, perchè leggendo tra le voci delle “condizioni d’uso” dei social netowrk si apprende che tutte le informazioni che vi passano attraverso, diventano automaticamente di proprietà dello stesso. Quindi all’atto dell’iscrizione si deve riflettere se si è disposti a lasciare tutte le nostre informazioni a facebook che dovrebbe dire con quali garanzie vengono rispettati i nostri diritti alla privacy, perchè se è sicuro che i dati degli uenti sono venduti a terze parti, potrebbe anche essere vero che dietro a facebook ci sia la CIA che avrebbe la possibilità di poter accedere a terabytes di dati senza muoversi da Langley, tracciando un profilo di qualsiasi iscritto, che in nessun altro modo avrebbe potuto avere.
Ma grazie alla sua natura, l’Uomo ha sempre avvertito la necessità di instaurare relazioni di ogni genere e di stare a stretto contatto con altre persone, anche con quelle con le quali non avrebbe voglia di avere uno scambio, perchè fondamentalmente ciò di cui ha bisogno è un sorriso o come sostenne Eric Berne nel suo libro “Games People Play” sull’analisi transazionale:
“Il rapporto sociale è basato sulla carezza, che rappresenta l’unità fondamentale dell’azione sociale, mentre la transazione rappresenta l’unità del rapporto sociale, lo scambio di carezze“.
E’ necessario intraprendere una politica di educazione alla rete, insegnando alle persone che Internet è un processo irreversibile che non cancella mai i suoi dati e che le informazioni personali vengono raccolte, memorizzate e sempre disponibili. Quando i giovani si troveranno a cercare lavoro, si scontreranno con l’e-recruitment, disciplina incaricata di valutare i curriculum vitae inviati dai giovani, confrontandoli con la vita sui social network, perchè sono portati a pensare che siano due mondi diversi ed usano la tecnologia sia per cose frivole sia per cose importanti.
Voglio sperare che siano le persone a contare e non gli strumenti che usano, quindi se le reti sociali sono gestite in modo positivo possiamo trarne vantaggi in termini professionali e culturali, perchè per molti aspetti i social network sono realtà sociali ribaltate nell’era tecnologica che rappresentano comunicazioni in tempo reale. La tecnologia ci ha trasformati in cittadini che vivono in un doppio sistema di regole: quello dello Stato e quello di Internet della società digitale, che determina nuovi scenari dovuti alla trasformazione del sistema dei valori e delle identità sociali, grazie all’architettura aperta di Internet che ha guidato i suoi utilizzatori, verso principi come la collaborazione e lo scambio, ma la maggioranza degli utenti della Rete sono stati raggiunti solo negli ultimi anni da questi principi, con i programmi di scambio peer to peer e con l’avvento di strumenti di social software quali i blog, wikipedia e youtube. Questa libertà di espressione, da sempre strumento di potere, passa direttamente all’utente finale che acquisisce, rielabora e restituisce al flusso informativo del Web ogni genere di informazione.
In questo modo l’utente diventa parte integrante della socità digitale ed internet, con la sua libertà, può essere visto come il sistema operativo della conoscenza condivisa, delle dinamiche collettive, le informazioni generano e si appoggiano su una struttura a rete, paritaria e non più gerarchica.