27 Febbraio 2008 di Daniele Frulla
Avete mai visto il film Final Fantasy The Spirits Within?
La trama è veramente fantascientifica; con il progetto Gaia si è potuta ricostruire l'intera Terra con vere forme di vita!
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Le specie viventi (in particolari specie vegetali) potrebbero essere riportate alla luce anche alla più rovinosa delle catastrofi grazie alla struttura Svalbard Global Seed Vault in Norvegia.
Può contenere diversi milioni di specie diverse di semi di piante, ed in caso di catastrofe può riportare alla luce la vita sulla terra.
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Svalbard Global Seed Vault è un bunker che si trova all'interno del terreno della montagna di Plaataberget vicino Longyearbyen e la sua collocazione non è stata scelta a caso, infatti è un ambiente ideale per mantenere ad una temperatura fredda questi preziosi semi per la loro conservazione.
Si tratta di una banca dei geni di sementi e qualsiasi nazione del mondo potrà contribuire a popolarla spedendo le proprie specie in maniera da conservarle per i posteri o in caso di cataclismi di ripristinarle.
Il bunker è dotato delle più avanzate tecnologie di sicurezza e può resistere a tutto.
E' stata inagurata la sua apertura alla fine di febbraio 2008.
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Fonte: www.newstechnology.eu
15 Febbraio 2008 di Daniele Frulla
Eppure, potete leggere PDF senza nessun tipo di software, solamente con una connessione Internet e un browser.
Il sito web che permette la lettura di pdf dal browser è PdfMeNot (oggi non più raggiungile) ancora in versione beta.
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9 Febbraio 2008 di Daniele Frulla
Informatica ….. questa sconosciuta materia per il legislatore.
Per un sedicente tecnico come il sottoscritto stare dietro all’informatica non è facile; immaginate il legislatore che rischia di trasmettere la sua incapacità di capire come funzionino le tecnologie alla collettività e con una delle sue ultime trovate come la tassa sulla copia di hard disk sottoposti a sequestro, può contribuire a cancellare il diritto alla difesa in un procedimento penale.
La storia narra che un legale per difendere un imputato in una indagine che ha portato al sequestro del computer del suo assistito si è recato in un compartimento della Polizia Postale per ottenere una copia certificata dell'hard disk contenuto nel computer.
Si tratta di un diritto fondamentale della difesa per stabilire una strategia difensiva, verificare l'integrità dei dati, recuperare informazioni utili per il proprio lavoro, analizzare su quali basi certe tesi potranno affiorare nel corso del procedimento, rilevante in ogni contesto, tanto più se di natura penale. Anche perché generalmente di norma, un consulente che esegue una copia tecnica di un dispositivo, ne produce quattro copie (una come originale, una per l’accusa, una per la difesa ed una su cui eseguire l’analisi). La copia certificata dell'hard disk non viene fornita d'ufficio e viene prodotta solo su richiesta e a carissimo prezzo. Tutto questo grazie al Testo Unico sulle spese di Giustizia nel quale viene chiaramente indicato che un CD-R (circa 640Mb) sul quale vengono riprodotti i dati costa all'imputato esattamente 258,23 euro. L'articolo 269 impone il pagamento in contanti!!! Ciò significa che al cittadino con un reddito medio, a cui sia stato sottoposto a sequestro un Hard Disk da 100GB, dovrebbe pagare circa € 40,000.00, ossia diritto negato, a meno di non violare ulteriormente la legge ed andare a rapinare una banca.
Questo significa che in tribunale l'unica perizia che verrà ascoltata potrebbe essere quella effettuata dall'accusa.
Oltre al danno anche la beffa, perché può accadere che il supporto venga riconsegnato anche dopo 7 anni, e questo si potrebbe ripercuotere sull'attività lavorativa del soggetto, sui suoi contenuti privati (foto e dati privati) del tutto estranei al procedimento, ma ugualmente resi indisponibili.
Il problema è rappresentato dal fatto che gli italiani devono guardarsi da norme incomprensibili, infilate all'interno di leggi che all'apparenza non si occupano di tecnologia e delle sue conseguenze. Siamo una società tecnologica che non riesce a cavalcare il cambiamento a causa dell'incapacità del Legislatore che non riesce a far fronte al mondo che cambia.
Fonte: www.newstechnology.eu
27 Gennaio 2008 di Daniele Frulla
Siamo ormai entrati nell’era del telelavoro e nemmeno ce ne stiamo rendendo conto. Le aziende sono ormai in grado di poter utilizzare il Web come strumento per concretizzare convegni, conferenze, riunioni e scambiare informazioni tra i propri dipendenti e collaboratori . Il tutto praticamente a costo zero
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18 Dicembre 2007 di Daniele Frulla
I vecchi software da installare si potranno tranquillamente lasciare nel cassetto a favore delle nuove applicazione web-based.
Tutta la potenza di OpenOffice si è riversata in un browser grazie al progetto (ancora in Beta) di Ulteo.
Occore semplicemente registrarsi. Per il momento lo possono fare solo i programmati 15000 beta tester, che utilizzeranno il servizio gratuitamente.
Tutto quello che occorre è una banda sufficientemente ampia ed una connessione ad Internet.
Ulteo è un nuovo progetto lanciato da Gaël Duval, riconosciuto come lo sviluppatore di una distribuzione Linux user-friendly felicemente utilizzata da milioni di utenti nel mondo.
Ulteo vuole semplificare il modo in cui le persone utilizzano i computer in modo che esse possano dedicarsi a programmi e dati piuttosto che spendere il loro tempo in noiose attività di amministrazione del sistema.
Nel comunicato stampa di Ulteo si scrive: "Ulteo è davvero orgogliosa di distribuire OpenOffice.org alla community in un nuovo, utile ed eccitante formato: online e destinato alla collaborazione. Ci aspettiamo che ciò contribuirà ad estendere la conoscenza di OpenOffice.org ad un numero maggiore di utenti, ora che è più facile che mai provarlo ed utilizzarlo in un paio di click".
Non resta che testarlo!
Fonte: www.newstechnology.eu
2 Dicembre 2007 di Daniele Frulla
Quante volte abbiamo sentito parlare nei giornali della lotta al P2P da parte delle case discografiche.
Credo che ben presto si possa dimenticare la battagia al P2P e ci sarà una tregua tra P2P e case discografiche.
Sembra che le case discografiche abbiano capito che andare contro un fenomeno che è diventato ormai usuale in molte famiglie è difficilissimo. Hanno accettato di distribuire gratuitamente i propri prodotti musicali agli utenti alla condizione, prima di scaricare il brano musicale, di visualizzare alcuni secondi di pubblicità.
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di Daniele Frulla
Oggi stanno nascendo talmente tante banche che è difficile orientarsi, sia nella scelta dei finanziamenti sia nella scelta degli investimenti da farsi per avere un margine di guadagno.
Il Web 2.0 ci può aiutare nella difficile decisione di ricevere prestiti o guadagnare il giusto attraverso un prestito.
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Nascono i social lending. Non sono banche, ma vere e proprie comunità online in cui si possono sia prestare che ricevere denaro a tassi inferiori a quelli che fanno le attuali società di intermediazione bancaria.
L'idea è semplice: costruire comunità social lending all'interno delle quali è possibile gestire prestiti e richiedere prestiti autonomamente e senza passare per le agenzie bancarie.
Si tratta di microcredito tra persone della stessa comunità tra cui si instaura un clima di fiducia.
Le banche sono solo intermediari che attraverso i social lending possono essere oltrepassate, favorendo così tassi di interessi più agevolati tra i partecipanti della comunità.
l sistema dei prestiti peer to peer è attivo da diverso tempo negli Stati Uniti. Sono tre i principali siti: Lendingclub.com, Globefunder.com e Prosper.com.
In Italia invece sono per ora due i social lending:
Queste comunità sono alquanto si sicure e se ci fossero inconvenienti verrà attivata da subito la forma di recupero credito, per recuperare il prestito dato.
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Fonte: www.newstechnology.eu
13 Ottobre 2007 di Daniele Frulla
Il 1925, l’inventore scozzese John Logie Baird riuscì a trasmettere le immagini a distanza. Da quel momento in poi, i canali televisivi rivoluzionarono la società trasmettendo notizie e programmi televisivi con immagini. Non solo la voce, ma anche le immagini avrebbero dato il loro impatto agli ascoltatori.
La rivoluzione televisiva presto lascierà il posto alla tanto nominata Web Tv .
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13 Agosto 2007 di Daniele Frulla
Web 3.0 è un termine che è stato coniato verso la fine del 2006 con significati diversi per descrivere l'evoluzione d’uso del Web,
inclusa una sua possibile trasformazione in un unico database, in modo da rendere accessibile un’incredibile risorsa di dati, a multiple applicazioni non-browser, allo sfruttamento dell’approccio delle tecnologie di intelligenza artificiale, il web Semantico, il web Geospatial o il web 3D.
Il primo passo verso un "Web 3.0" è la comparsa del Data Web inteso come records di dati strutturati pubblicati in formati interrogabili da remoto e riusabili, come XML, direttamente accessibile attraverso RDF e collegabile come pagine Web. Il Data Web è il primo passo sul percorso verso il pieno Web Semantico. La recente crescita della tecnologia di SPARQL offre un linguaggio di interrogazione standardizzato.
Web 3.0 è usato anche per descrivere un percorso evolutivo, che conduce verso l’intelligenza artificiale che può ragionare sul Web in una maniera quasi-umana. Gli scettici considerano questa una visione non ottenibile, nonostante società come IBM e Google stiano perfezionando nuove tecnologie che producono informazioni sorprendenti; come la creazione di canzoni dalla scansione di informazioni su università musicali sul Web.
Con il termine Intelligenza Artificiale come citato da John Mc Carthy, si intende la scienza e l’ingegnerizzazione nella creazione di macchine intelligenti. Sebbene il termine Intelligenza Artificiale sia un termine accettato da tutti, altri termini si dimostrerebbero più appropriati come Intelligenza Sintetica o Intelligenza Computazionale. L’Intelligenza Artificiale può essere applicata in vari campi, dalle scienze del computer, alla psicologia, alla filosofia, alla neurologia ed all’ingegneria. Mentre la ricerca si concentra sulla produzione di macchine per automatizzare le attività che richiedono un processo intellettivo, come il controllo e la pianificazione, formulare le risposte alle domande degli utenti, la scrittura ed il riconoscimento facciale. Lo studio si sta specializzando nella soluzione di problemi quotidiani, anche se la più grossa difficoltà consiste nella comprensione; infatti molti critici asseriscono che queste macchine sono state per fare qualcosa, ma non per prendere decisioni.
Il Web 3.0 potrebbe essere la realizzazione del concetto di web Semantico. La ricerca accademica è condotta allo scopo di sviluppare software per ragionare, basato sulla logica di descrizione ed agenti intelligenti per compiere operazioni ragionevoli e logiche, utilizzando set di regole e relazioni logiche, espresse tra concetti e dati sul Web. Non tutti concordano che il Web Semantico sarebbe l'essenza della prossima generazione di Internet.
Il Web Semantico è un’estensione in evoluzione del World Wide Web nel quale il contenuto può essere espresso non solo in un contenuto naturale, ma anche in un formato letto ed usato dai software, per trovare, condividere ed integrare informazioni più facilmente. Invece la pubblicazione semantica si riferisce alla pubblicazione di informazioni usando un linguaggio Web semantico o documenti con segnalibri semantici. E’ adatta ai computer che integrano la struttura ed il significato delle informazioni pubblicate, rendendo le ricerche e l’integrazione dei dati più efficienti.
Il GeoWeb è un nuovo termine che indica la fusione di informazioni geografiche con le informazioni astratte. L’interesse per il GeoWeb è stato avanzato dalle nuove tecnologie come Google Earth, Google Maps, NASA World Wind etc ed è l'ispirazione per portare il GIS (Graphical Information System) sul Web. Il GIS è stata la base per professionisti, governi e comuni per gestire le informazioni del territorio. GeoWeb propone di portare questa possibilità nel Web con la creazione e lo sviluppo di ambienti digitali, simili alla realtà virtuale. In linea teorica dovrebbe avere effetti positivi sulla comprensione del mondo e dei suoi processi, permettendoci di migliorare la gestione delle risorse naturali ed i servizi. Il concetto si accosta a quello che è stato definito Digital Earth (Terra Digitale).
Il Web 3.0 sicuramente non è un punto di arrivo, ma è lo sviluppo naturale di dieci anni di internet, nato con Web 1.0 con i modem a 56Kbps e pagine statiche, Web 2.0 con le prime linee veloci ed i primi siti dinamici con i quali gli utenti potevano scambiare ed organizzare i siti, fino al Web 3.0 dove tutto sarebbe fruibile da qualsiasi punto di accesso.
Ma sarà veramente così o chissa cosa ci attende?
23 Luglio 2007 di Daniele Frulla
Normalmente tutti i software sono sempre basati ed adattati al sistema operativo sul quale si vanno ad installare.
Con il Web e con le nuove tecnologie a banda larga ora siamo immersi in software a base Web, ossia quei software che rappresentano vere e proprie pagine web e su cui si può lavorare. In particolare, consideriamo quei software Web Based che permetto di modificare ed editare le immagini.
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